COSA CE NE FACCIAMO DEI NOSTRI RIFIUTI 

Il “modello Contarina”, illustrato dal Presidente dell’omonima S.p.a in sala Ticozzi nello scorso giugno, prevede di pagare in base alla quantità di rifuti prodotti, non secondo la metratura della propria casa; esso ha dato già ottimi risultati in diverse parti d’Italia (per es. Treviso, Parma, Trento, Capannori), dove è stato possibile incrementare del 10-15% la quota di raccolta differenziata, raggiungendo in breve tempo anche l’85%.

Applicando la tariffazione puntuale alla nostra Provincia, che attualmente si aggira sul 62% di raccolta differenziata, potremmo arrivare a produrre solo 25.000 tonnellate annue, che sono una goccia nell’oceano a fronte dei 2,5 milioni trattati in Lombardia; quantità che altri forni già schiavi del teleriscaldamento sarebbero ben contenti di intercettare sfruttando un’asta al ribasso con notevoli benefci economici, visto che i comuni soci di Silea S.p.a. per smaltire una tonnellata di rifuto residuale pagano ben 116 euro a fronte dei 96 euro della media regionale.

COSA CHIEDIAMO

Alla luce dei fatti e dati sopra descritti chiediamo ai nostri amministratori di:

  • TUTELARE LA NOSTRA SALUTE E QUELLA DI TUTTI I BAMBINI.
  • Verbalizzare e pianifcare la CHIUSURA DEL FORNO INCENERITORE DI VALMADRERA ENTRO E NON OLTRE IL 2024.

Sarebbe una scelta premiante e di sicuro i cittadini non se lo dimenticherebbero.